venerdì 14 dicembre 2012

NEVE, NEVE, NEVE

Visto il tempo (metereologico e non), vi racconto una storia ......


LA LEGGENDA DEL FIOCCO DI NEVE
Era la notte di Natale.
Il freddo pungeva i visi degli ultimi ritardatari che si affrettavano nei negozi prima della chiusura per comprare le ultime cose per la festa.
Ormai era buio, perchè si sa, d’inverno diventa buio presto, ma le luci nelle strade illuminavano la città e l’atmosfera magica avvolgeva l’attesa di un grande avvenimento.
L’albero in mezzo alla piazza era sfolgorante, e i bambini si attardavano ai suoi piedi, tirati per mano dalle mamme frettolose che dovevano rientrare a preparare la cena.
Le ultime auto di chi aveva lavorato anche in questo giorno di preparativi importanti correvano impazienti verso casa, dove la famiglia aspettava per vivere la notte più magica dell’anno.
E d’un tratto il silenzio.
La notte Santa è fatta per stare in casa con i propri cari, attorno ad una bella tavolata, con i parenti che vengono da lontano, con i bambini che non stanno fermi sulle ginocchia ad ascoltare le storie dei nonni perché già pregustano la gioia dei doni.
In cielo, nel buio della notte, un timido fiocco di neve si affacciò dalla sua morbida nuvola e, con un salto coraggioso, si lanciò sul mondo.
Scese piano fluttuando nell’aria fredda di dicembre, e scendendo vedeva dall’alto questo nostro mondo.
Vedeva le montagne lontane, vedeva il paese, le case con le finestre accese come in un grande presepe, vedeva le strade illuminate a festa, il campanile pronto all’annuncio, l’albero in mezzo alla piazza.
Ma non vedeva nessun altro fiocco di neve.
Prima di posarsi fu a lungo trasportato dalla brezza, ma nella dolcezza di questo farsi cullare era triste.
“Sono solo, non c’è nessuno come me. Vedo tante lucine che, vicine, si fanno compagnia, vedo tante persone felici nelle case, ma io sono solo”
E così dicendo non si decideva se posarsi su un tetto, su una panchina del parco o sul sagrato della chiesa, perché qualsiasi posto avesse scelto sarebbe stato solo.
E mentre ancora pensava a come era brutto essere soli proprio in quella notte, una stella, la più luminosa di sempre, attraversò il cielo illuminandolo e il fiocco di neve, un po’ spaventato, alzò lo sguardo per vederla meglio.
Ma non vide solo una stella, vide che sulle nuvole sopra di lui una moltitudine di candidi angeli preparavano per lui altri fiocchi, ma ogni angelo li faceva come voleva, e li rovesciava.
E, guardando bene, si accorse che, anche se erano  solo dei fiocchi di neve, nessuno era uguale a lui. Tutti amici, tutti fiocchi, ma ognuno con un disegno diverso, ognuno unico e irripetibile.
Tutti insieme allora potevano posarsi sul paesaggio per rendere ancora più perfetta l’attesa del grande evento, e, uniti in una coltre splendente, nessuno avrebbe mai notato la differenza.
Ed è cosi che da quel giorno, tutte le volte che nevica ogni fiocco prende il suo posto, vicino ad un altro e ad un altro ancora


perché solo insieme  possono rendere così speciale i nostri giorni di festa.


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